Prima della loro distruzione nella valle di Bamiyan, Afghanistan centrale, erano visibili due sculture di Buddha scavate nella roccia e considerate le più grandi al mondo. Conosciuti come i Buddha Bamiyan, le due sculture monumentali hanno stupito sia i visitatori buddisti che quelli non buddisti per più di mille anni. Poco si sa su chi commissionò e chi realizzò i Buddha Bamiyan, tuttavia, la loro stessa esistenza sottolinea l’importanza della fede buddista in questa parte dell’Asia in quel periodo.
La statua più piccola dei due Buddha (circa 40 metri di altezza), prima della sua distruzione da parte dei talebani nel 2001, è stata fonte di ispirazione per il nostro team e per il nostro progetto di restauro storico.
Il nostro sogno è riportare in vita la percezione di una realtà del passato che permetta ai visitatori di sperimentare nuovamente la magnificenza e la dignità della statua del Buddha, per dare alla comunità locale un senso di rinascita della sua storia e mostrare al terrorismo internazionale che la cultura umana non può essere distrutta solo con degli esplosivi.
L’obiettivo finale è la creazione di un modello di computer 3D della più piccola delle due statue giganti di Buddha con la finalità di realizzare una replica in situ su scala reale del monumento.
TORART, partner di questo progetto, attraverso le tecnologie più all’avanguardia, è in grado di tradurre qualsiasi immagine nella sua forma tridimensionale senza limiti per ciò che riguarda materiale o dimensione. Il modello digitale della scultura del Buddha verrà utilizzato per costruire, attraverso le macchine, un clone vero e autentico.
La digitalizzazione di un elemento è essenziale per classificare, ripristinare o riprodurre un’opera d’arte, in modo tale da creare repliche digitali di pezzi originali attraverso un modo non invasivo.
La tecnologia adottata utilizza una serie di bracci robotici antropomorfi, macchine a controllo numerico computerizzato che rimuovono o scolpiscono il materiale. L’attrezzatura di TORART è probabilmente la più grande e completa al mondo, quindi l’unica adatta a produrre una scultura con la dimensione e la qualità e necessario per rivitalizzare il sito di Bamiyan.
La ditta Toscana ha già avuto modo di collaborare con IDA (Institute for Digital Archaeology) per la ricostruzione dell’arco Palmira, ma nel caso del Buddah l’idea e di ricreare la statua utilizzando un materiale nuovo, il marmo di Carrara, adatto ad arricchire il sito ma anche a preservare in maniera più duratura il monumento.
Foto Cover: Valle di Bamiyan; Foto Credits: Afghanistan Embassy